Sino a quel tempo, la mia vita era una gialla distesa di grano
la cui pennellata si staccava dal fondo per spingersi in alto
al limite estremo del cielo
azzurro, netto e sereno
accarezzato soltanto dalla spuma di una solinga nuvola bianca
e poco più sopra le frasche del bosco
cangianti col sole, di rosso e d’arancio
facevan brillare i miei giorni più belli
prima che giungesse la triste stagione, vestita di grigio
Quei volti sfuocati e amati
ancor li ricordo e sempre li serbo nel cuore
volti scomparsi
coperti da una neve muta e spenti da un male tremendo
Di tanto in tanto, nel buio della notte
mi tuffo nel pianto, che mi punge e ferisce
un lento pianto che si increspa e s’annoda in quei volti scomparsi
si intreccia il ricordo delle gite d’estate
e della saggezza di chi ha conosciuto la vita
E come una fiamma che arde nel buio
custodisci per sempre la memoria dei volti
gridando alla vita che fari del tuo meglio per seguir i lor passi
(Ispirata al lavoro fotografico di Zardoni)
Tratto dal libro Nuovi Orizzonti
Di Alessandro Milani – Airuno (Lc)