Una giornata speciale nel tributo a San Giovanni XXIII, la testimonianza personale a venti anni dal trapianto
Bene ha fatto Marzia Taiocchi a corredare la cronaca della manifestazione svoltasi il 9 giugno a Sotto il Monte, in visita alle sacre spoglie del Santo Giovanni XXIII, a cura dell’Aido Regionale Lombardia, con una preziosa introduzione sulla figura del grande Papa buono che tanto ha fatto per l’umanità nei suoi anni da Pontefice e prima ancora, da semplice sacerdote, poi testimone di Cristo in diverse parti del mondo, quindi patriarca di Venezia prima dell’ascesa al sacro soglio pontificio. In questo modo la cronaca della giornata viene collocata nella luce giusta: nel contesto di un tributo che l’Aido e tutti noi, Associazione e persone dedite alla promozione della solidarietà sociale, la visita a San Giovanni XXIII poggia sulle robuste motivazioni storiche e culturali che hanno plasmato la nostra epoca.
Siamo andati a Sotto il Monte sull’onda del bellissimo ricordo di un Papa buono e vicino alla gente. Siamo arrivati a quell’incontro scoprendo in noi la commozione di chi si sente fratello dentro un disegno grande di amore fraterno e di comunione dei destini. San Giovanni XXIII ha cambiato la storia teologica della Chiesa, ha abbattuto steccati, ha abbracciato popoli e comunità che fino a qualche anno prima si erano combattute aspramente, anche con guerre sanguinose. Con il suo intervento ha sicuramente fermato la corsa verso una terza devastante guerra mondiale. Ha fatto quindi grandi cose, ben riassunto nell’articolo. Ma per noi San Giovanni XXIII è soprattutto il faro verso cui dirigiamo la nostra barca, per un approdo sicuro: l’azione dell’Aido come impegno socio-culturale a favore di chi è in condizioni di sofferenza e di fragilità.
Mi fa piacere sottolineare che a questa giornata erano presenti tantissimi soci, tante delegazioni da tutta la Lombardia e anche da altre regioni d’Italia, con in testa la presidente nazionale dell’Aido, Flavia Petrin, che ha testimoniato, ancora una volta, la vicinanza alla nostra realtà e il riconoscente sostegno del nostro umile sforzo al servizio dell’Associazione.
Se di questo articolo raccomando la lettura, di un altro articolo scrivo qui, perché ho il dovere di collocarlo nella giusta prospettiva. La brava Laura Sposito mi ha intervistato, in occasione del mio ventesimo compleanno dal trapianto di fegato e di insule pancreatiche e come dirigente dell’Aido per decenni. Il senso di questa intervista è la testimonianza diretta della forza del trapianto, di come si vive il salto al di là della barriera. Dopo aver lavorato per tanti anni per servire l’Associazione e favorire la cultura della donazione, ecco l’esperienza faticosa ma incredibilmente bella, che ho vissuto sulla mia pelle, del diventare soggetto che beneficia del dono della vita. Laura ha dato alle mie parole il tono giusto, quello della riconoscenza, perché il dono che si riceve è il dono della vita che si rinnova. Mi auguro che i lettori trovino nel mio racconto personale le ragioni della speranza e della fiducia nella medicina del trapianto, così da rendere ancora più forte la spinta verso la promozione dell’ideale della nostra meravigliosa Associazione.
Vorrei dedicare altre parole a tutti gli altri articoli di questa ennesima bella edizione del nostro giornale, ma lo spazio è tiranno. E allora mi limito a ricordare i preziosi contributi del dott. Bianchi e della dietologa Cristina Grande, che sanno trattare temi difficili con godibile semplicità (segno di grande bravura espositiva). Un accenno lo voglio riservare alla bella proposta di Fernanda Snaiderbaur, che ha scovato sul quotidiano britannico “The Times” un articolo che tratta di una forma di promozione davvero speciale: il treno che fa pubblicità ad una piccola ma importante società che sta ottenendo fondamentali risultati nel campo della lotta al cancro, attraverso il potenziamento dell’attività immunitaria del malato. Un articolo, anche questo, assolutamente da leggere.
Prendendo con piacere atto che i contributi dei Gruppi e delle Sezioni della nostra regione stanno continuando ad aumentare, auguro a tutti i lettori, ai nostri sostenitori e alle loro famiglie un periodo di riposo e serenità. Ci incontreremo di nuovo, su queste pagine, a settembre.
Leonida Pozzi