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IN FUTURO MANCHERANNO SEMPRE PIÙ MEDICI COSA STA SUCCEDENDO? DI CHI LA RESPONSABILITÀ? QUALI RIMEDI?

leonida pozziQuale sarà il futuro dell’assistenza medica in Italia? Se lo stanno chiedendo in tanti – giornali, tv, social, ordini professionali, istituzioni politiche e altri ancora – ma le conclusioni sono sempre le stesse, sconfortate e preoccupate. Data la pesante ricaduta di questa problematica sulla vita delle persone, con prospettive future molto negative, abbiamo voluto capire cosa sta succedendo, per offrire ai nostri lettori un quadro esaustivo e preciso, anche per evitare che le troppe informazioni distorte, finiscano per creare allarmi ingiustificati e pericolosa disinformazione.

Abbiamo affidato alla brava Clelia Epis il compito di intervistare il presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Bergamo, dott. Guido Marinoni. Ne è scaturito un approfondimento molto interessante che fa emergere le cause della situazione e offre anche qualche prospettiva di soluzione. Non può certo essere considerato sufficiente il richiamo in servizio di molti medici che erano andati in pensione, perché questo è un ripiego per le emergenze e non una soluzione strutturale.

E’ evidente a tutti che il problema va comunque affrontato con tempestività e coraggio perché non possiamo permetterci, nel futuro immediato e negli anni a venire, la perdita di tanta competenza professionale che ha garantito finora una elevata potenzialità di cura.

In particolare, senza trascurare tutti gli altri settori, siamo preoccupati per gli effetti che potrebbero interessare le Rianimazioni, le Chirurgie e i settori che si prendono in carico i follow up dei pazienti. Già la donazione e il trapianto di organi, pur essendo una pratica ad altissimo contenuto professionale con risultati che ci pongono ai primi posti nel mondo per qualità dei trapianti e per aspettativa di vita dopo il trapianto. Questo patrimonio, faticosamente e tenacemente costruito con la passione e l’intelligenza di tanti medici, abbiamo il dovere di custodirlo con cura evitando che possa essere disperso.

Un altro tema di attualità riguarda l’aumento delle aggressioni al personale sanitario impegnato nei pronto soccorso. Non è possibile continuare ad ignorare un problema tanto grave e sotto gli occhi di tutti. Spesso infatti veniamo a conoscenza di aggressioni di medici o infermieri o collaboratori sanitari da parte di persone esasperate che ritengono di non essere state correttamente assistite. Purtroppo le conseguenze ricadono su chi non ha colpe e non ha gli strumenti per risolvere i problemi. Alla base di tutto c’è chiaramente il malcostume di ricorrere scorrettamente al pronto soccorso anche quando non è necessario. Purtroppo su questo tema le raccomandazioni ad utilizzare gli altri livelli del servizio sanitario cadono nel vuoto. E così a volte sono sottoutilizzati mentre al contrario i Pronto soccorso diventano arene virulente dove succede di tutto: gente che impreca, che insulta i sanitari, addirittura che aggredisce. Riflettiamoci e vediamo cosa possiamo fare per contribuire a far funzionare meglio questo importante servizio che non può vivere di guardie giurate ma di fiducia e di collaborazione.

Il giorno delle dimissioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte l’allora ministro Giulia Grillo aveva dato comunicazione della firma apposta sul decreto di attuazione delle parti ancora non attivate della legge 91 del 1999. Si tratta del cosiddetto “silenzio-assenso” che tante polemiche ha immediatamente scatenato e che invece dovrebbe essere letto con attenzione prima di iniziare a condannarlo. Aido, fin dalle origini, ha sempre spinto per la realizzazione di un “silenzio-assenso informato”. Attenzione, che questa aggiunta della parola “informato” è fondamentale. Siamo assolutamente consapevoli che questo significherà una modifica della mission dell’Associazione, ma siamo pronti a raccogliere la sfida per continuare a servire la cultura della donazione e del trapianto con altre armi e con altre modalità.

E’ però importante riuscire a dialogare con le istituzioni, in particolare con il ministro della Salute (ma anche con altri ministeri, come quello dell’Istruzione e quello della Cultura, tanto per iniziare) al fine di non perdere il patrimonio di cui è ricca la nostra Associazione per una vera ed efficace cultura del dono.

Accenno infine alla Fiaccolata per la Vita, svoltasi quest’anno a Clusone, con un bel successo di partecipazione se valutiamo le condizioni ambientali in cui la manifestazione si è svolta, ma non vado oltre perché in quel contesto il Presidente provinciale Corrado Valli mi ha consegnato il riconoscimento che ho avuto dall’Aido Nazionale, quale premio speciale per gli anni donati alla vita di questa meravigliosa Associazione. Una scelta e un gesto che mi hanno commosso e per i quali sono grato a tutti, cominciando dalla bravissima Presidente Nazionale Flavia Petrin, che tanto bene sta operando per l’Aido, per la sua promozione e per la sua diffusione sempre più capillare in tutta Italia.

Leonida Pozzi

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