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Nel 2012, in concomitanza con l’anno europeo dell’invecchiamento attivo, è stato sviluppato l’indice di invecchiamento attivo (Aai), uno strumento che permette di misurare il livello di invecchiamento attivo e i progressi conseguiti in base a una serie di indicatori selezionati. La quantificazione riguarda in quale misura le persone anziane hanno e possono realizzare il loro potenziale nei diversi settori della loro vita: l’occupazione; la partecipazione sociale, una vita indipendente, sana e sicura.
Tale quantificazione consente di individuare gli ambiti più critici che richiedono quindi degli interventi. Un quarto dominio più trasversale cattura la capacità dei paesi di creare un ambiente favorevole per l’invecchiamento attivo.
Tutti gli strumenti dell’Aai sono declinati per genere, in modo da evidenziare le differenze per tendere a ridurre le disparità di genere nelle esperienze di invecchiamento. Affinché l’indice rimanga stabile, l’elenco degli indicatori selezionati (sono 22 in totale) rimarrà invariato nel tempo. Tutti gli indicatori sono espressi come indicatori positivi, il che significa che maggiore è il valore, migliore è il risultato dell’invecchiamento attivo; in secondo luogo, ciascuno degli indicatori è espresso in termini percentuali.

Fonte: ISTAT - Invecchiamento Attivo e condizione degli anziani in Italia 2020

Come da dettami dell’OMS, idealmente gli over 65 anni in buona salute dovrebbero fare allenamento almeno due-tre volte a settimana alternando esercizi per ridurre l’accumulo di grasso totale e addominale, rendersi più resistenti all’affaticamento, diminuire lo stress cardiovascolare e metabolico e contenere il rischio coronarico.
I programmi che si rivolgono a loro vertono quindi sull’alternarsi di quattro generi di esercizi. Quelli aerobici, come la camminata “Nordic walking” con i bastoncini oppure la corsa leggera, per aiutare a migliorare la funzionalità dell’apparato cardiovascolare, quelli di resistenza con piccoli pesi per favorire il potenziamento muscolare e quelli che mirano a sviluppare la flessibilità con esercizi di stretching, yoga e pilates per rendere più elastica la colonna vertebrale e i muscoli del corpo. A questi primi tre gruppi di esercizi si affiancano quelli che mirano all’equilibrio, volti a rafforzare i muscoli delle gambe e dei piedi e ridurre il rischio di caduta. Tra questi, insieme con la danza e la  ginnastica, spicca il Tai Chi.
Disciplina cinese che fu imposta da Mao Tse Tung alla popolazione come un efficace ed economica terapia anti invecchiamento, il Tai Chi è indicato per coadiuvare la salute psico-fisica e come una forma di meditazione in movimento. Considerato da molti un aiuto valido nel combattere l’ipertensione, migliorare la capacità respiratoria, ridurre stress ed insonnia e mantenere mobili le articolazioni si è candidato ad entrare tra le attività privilegiate per i senior.

Carlo Lopez, responsabile International
Tai Chi Chuan Association

“…E se lo inizi ad apprezzare non lo abbandoni più” sottolinea il maestro milanese Carlo Lopez, senior lui stesso, praticante da 40 anni e da 30 responsabile della International Tai Chi Chuan Association per l’Italia (www.itcca.it). “Può capitare che all’inizio si resti spiazzati dai movimenti che vengono richiesti, dalla dovuta lentezza nell’esecuzione, ma già dopo un mese i benefici si sentono e gli allievi denunciano una diminuzione dei dolori articolari ed alla schiena, se ne hanno, e una sensazione di benessere generale”. Il Tai Chi è adatto dai tre anni in avanti, non richiede un abbigliamento particolare né attrezzatura specifica. Può essere praticato con abiti comodi e morbidi sia all’aperto, solitamente nei parchi, sia al chiuso e prevede lezioni settimanali di un’ora e mezza che possono arrivare anche a due o tre nel caso di livelli avanzati.
“La dimensione della meditazione, che si esprime attraverso il respiro ed il controllo sul diaframma, è fondamentale per questa disciplina” spiega Lopez che tra i suoi allievi annovera una cospicua presenza di over 65 con persone che superano anche gli 80 anni “molti praticano da decenni e chi lascia, soprattutto all’inizio o entro i primi tre anni, lo fa perché non riesce a comprendere la ratio della disciplina. Il Tai Chi non si basa sullo sforzo o sul ‘sudare’ ma sul meccanismo della comprensione della nostra struttura. Spesso per una vita facciamo sport senza sapere come funzioniamo, con il Tai Chi si riscopre se stessi”. (FS)

Tante possibilità per muoversi e socializzare

Sono oltre 300mila gli over 65 a Milano, di cui la maggioranza  assoluta ha 75 anni mentre i super centenari, tra i 100 ed i 113 anni, sono 647. Per quelli tra loro ancora in buona salute, che sono autosufficienti e che non sono ricoverati in strutture per anziani, il comune ha attivato una rete di 29 centri socio ricreativi culturali dove si organizzano feste, tornei di ballo, di carte e momenti di socialità. Punti di riferimento per oltre 11mila soci che vi si ritrovano quotidianamente.

Anche le piscine gestite dal comune, riunite sotto la sigla “Milano sport”, segnalano una buona affluenza di senior, attestata poco sotto il 10% del totale dell’utenza1, che mostrano una predilezione di scelta per ginnastica dolce, acqua fitness e nuoto. Tra le attività che vengono apprezzate da questa fascia di popolazione si segnala anche il ballo, attività inserita tra quelle consigliate per contrastare la sedentarietà tra i senior, che è garantito anche in estate quando, durante il piano socialità attivato annualmente per supportare gli anziani che rimangono da soli quando la città si svuota, viene allestito un tendone in piazza del Cannone dove è possibile dedicarsi a questa pratica. Dopo gli ultimi due anni di pandemia, per cui non è stato possibile allestirlo, quest’anno se ne sta valutando la fattibilità. (F.S.)

1 I dati sull’accesso alle strutture sportive si riferiscono agli anni 2020/22, risentono dei molti mesi di chiusura per Covid e soffrono quindi di una sensibile flessione rispetto agli anni precedenti.