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All’interno della mostra “Human Brains” spicca una teca con all’interno una sorta di siringa dal becco a forma di campana, grande ed arrotondato, in uso presso l’ospedale Brigham and Women’s Hospital di Boston per la somministrazione di nuovi farmaci in sperimentazione ed atti al contrasto delle malattie neuro degenerative.
Si tratta di uno strumento che per via intranasale in regime di accesso espanso sta consentendo di sottoporre due pazienti volontari dell’ospedale alla sperimentazione del Foralumab, un medicinale per la cura della sclerosi multipla. Secondo quanto riportato i due pazienti in esame stanno dimostrando segni di miglioramento clinico.
La scelta di utilizzare il naso come via regia di accesso al cervello è una procedura che anche l’Istituto Neurologico Besta di Milano, in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, sta attuando. È di metà settembre 2022 la notizia della scoperta di una molecola in grado di evitare l’accumulo delle placche di beta amiloide nel cervello di modelli animali, rallentando o frenando l’avanzata dell’Alzheimer. La somministrazione avviene anche in questo caso per via intranasale con una sorta di spray.
Già in passato il naso aveva destato l’interesse dei ricercatori in ambito medico. È del 2019 la resa pubblica dei risultati di un’indagine americana compiuta ad Orlando sulla capacità degli animali, in particolare di cani della razza beagle, di riconoscere dall’odore, con una precisione del 97%, la presenza di tumore al polmone negli esseri umani. Un anno dopo circa questa notizia, l’odorato ipersviluppato di una signora inglese di Perth, che avendo notato un cambiamento nell’odore della pelle del marito (anticipando così di 6 anni la diagnosi della malattia di Parkinson del consorte), ha permesso ai ricercatori dell’Università di Edimburgo di scoprire che esiste davvero un cambio nella profumazione della pelle nei malati di Parkinson svelando che chi si ammala di questa malattia secerne più sebo delle persone sane sviluppando conseguentemente un leggero ma percettibile odore muschiato.
Come segnalato dagli stessi organizzatori della mostra, cure definitive per le malattie neurodegenerative
non esistono ancora ma molti sono i tentativi e le ricerche in corso. Il processo è lungo e in questo percorso il naso sembra essere un aiuto. (F.S.)

Questa iniziativa si propone di stimolare la ricerca e la condivisione
delle informazioni sulle malattie neurodegenerative
e mette a disposizione di tutti i materiali del convegno.
I workshop online, disponibili per il pubblico in streaming
su humanbrains.fondazioneprada.org

Nelle giornate del 6 e 7 ottobre ha preso vita il convegno scientifico che dà il nome al forum, “Preserving the Brain”, che ha visto la partecipazione di ricercatori, associazioni di malati, esponenti delle istituzioni sanitarie e dell’industria farmaceutica e biotecnologica a confronto per dibattere sull’attuale stato della conoscenza di queste malattie e gli strumenti in uso per contrastarle.

Il 6 ottobre, tra gli altri argomenti, si è discusso di: Malattie neurodegenerative: epidemiologia e fattori di rischio; Invecchiamento e rischi della demenza; Microbioma; Metabolismo del cervello.

Il 7 ottobre, tra gli altri argomenti, si è discusso di: Targeting la via della glucocerebrosidasi: un paradigma per il rallentamento della malattia di Parkinson; Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA); Demenza frontotemporale; Impatto delle terapie cellulari nei disturbi neurodegenerativi: la Sclerosi Multipla progressiva e oltre; Stimolazione cerebrale non invasiva nella Sclerosi Laterale Amiotrofica; Terapia stimolazione cerebrale profonda nella malattia di Parkinson.

PER APPROFONDIRE

YOUTUBE: FondazionePradaChannel

WEB: https://humanbrains.fondazioneprada.org/it/

FACEBOOK: FondazionePrada