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Secondo il Ministero del Lavoro una definizione generale di Malattia professionale può essere: “Qualsiasi stato morboso che possa essere posto in rapporto causale con lo svolgimento di una qualsiasi attività lavorativa”. Una accezione che per sua intrinseca natura diversifica le malattie professionali dagli infortuni (che hanno carattere di traumaticità immediata), ma ne rende difficile l’individuazione e quindi la denuncia da parte del lavoratore.
Negli ultimi anni però, probabilmente grazie all’aumento della consapevolezza e della cultura in merito da parte di lavoratori, datori di lavoro e medici, le denunce di malattia professionale sono aumentate, come testimoniano i dati Inail: nel 2023 sono state 72.754, circa 12mila in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+19,7%), un incremento che aumenta al 31,6% se rapportato al 2021.
Come ottenere il riconoscimento
Se il lavoratore svolge attività lavorativa, deve denunciare la malattia professionale al proprio datore di lavoro entro il termine di 15 giorni dalla manifestazione. Il certificato medico consente all’Inail di avviare il procedimento. Una copia deve essere consegnata subito al proprio datore di lavoro (direttamente o tramite altre persone, familiari, amici), una copia deve essere conservata in originale dal lavoratore. In caso di ricovero, sarà l’ospedale a inviare direttamente la copia dei certificati all’Inail e al datore di lavoro.
Se il lavoratore non svolge più attività lavorativa, egli stesso può presentare la denuncia di malattia professionale all’Inail.
Gli artigiani e i soci titolari, nella loro duplice veste di assicuranti e assicurati, devono denunciare all’Inail la malattia professionale da essi contratta, entro 15 giorni dalla sua manifestazione, corredata del certificato medico.
I lavoratori agricoli autonomi e gli agricoli subordinati a tempo determinato usufruiscono di una disciplina particolare in base alla quale la denuncia deve essere effettuata dal medico che accerta la malattia entro 10 giorni dalla prima visita medica.