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Policlinico di Milano: dove il sangue è vita, ricerca, futuro

«Il sangue è un farmaco insostituibile, non esiste un corrispettivo sintetico»: questa la frase scelta da Daniele Prati (Direttore Medicina Trasfusionale al Policlinico di Milano) per accogliere il donatore alla Ca’ Granda.

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Da oltre 15 anni la Banca di Emocomponenti di Gruppi Rari della Regione Lombardia ha sede presso il Laboratorio di Immunoematologia del Centro Trasfusionale del Policlinico di Milano, è un riferimento sul piano nazionale di donatori di gruppi rari, ed è finanziata dalla Regione. Qui si identificano i donatori di sangue raro e qui si custodiscono oltre 2.000 unità di sangue congelate di tipologie estremamente rare. Dall’inizio dell’attività il Laboratorio ha identificato ben 18.141 donatori rari (di cui 1.295 estremamente rari) e ha tipizzato 125.064 donatori. L’inserimento dei donatori rari nel Registro Regionale garantisce un immediato intervento trasfusionale ai pazienti con immunizzazione complessa. La Banca supporta anche le necessità di casi di pazienti complessi presenti in altri ospedali anche internazionali.
Un donatore viene definito di gruppo raro quando il suo assetto antigenico viene riscontrato al massimo in 1 individuo ogni 1.000 soggetti esaminati. «Il sangue raro - spiega Daniele Prati - arriva qui da tutta la Lombardia. Ci basiamo su gruppo 0 e A con particolari assetti del sistema Rh. Sulla base di questo lavoriamo unità di sangue selezionato e procediamo alle tipizzazioni degli antigeni».
Sulla superficie dei globuli rossi si trovano sostanze denominate antigeni che sono responsabili delle differenze tra i diversi gruppi sanguigni; fino ad oggi sono stati identificati 382 antigeni eritrocitari, (proteine prodotte dal sistema immunitario e presenti sulla superficie dei globuli rossi, in grado di riconoscere gli eritrociti estranei), che sono stati raggruppati in 45 sistemi gruppoematici.
Il sistema più noto è quello ABO (assieme al fattore Rh+ e Rh-), mentre alcuni dei sistemi meno conosciuti sono: MNS, P1PK, KEL, FY, JK, JR, LAN e VEL. Le complicanze tipiche del trattamento trasfusionale avvengono quando il paziente produce anticorpi contro antigeni eritrocitari non appartenenti ai sistemi AB0 ed Rh; questo significa che il suo sangue possiede alcune caratteristiche poco comuni e che i donatori compatibili devono avere un assetto antigenico di pari livello. La disponibilità di donatori e di sangue raro è talmente ridotta che, per soddisfare particolari richieste trasfusionali, è necessario dotarsi anticipatamente di un inventario di unità criopreservate da utilizzare al momento del bisogno.
Per il futuro, la ricerca si concentra sulla genetica: «L’obiettivo sarà quello di ottenere rapidamente informazioni sui gruppi sanguigni di donatori e pazienti, al fine di utilizzare al meglio il sangue donato e selezionare i donatori più adatti per ciascun ricevente».

L’estate è tradizionalmente un momento delicato per le donazioni di sangue, per questo da molti anni Avis Lombardia, in collaborazione con le istituzioni, lancia campagne di sensibilizzazione estive: «La nostra associazione – spiega Oscar Bianchi presidente Avis Regione Lombardia – ha quale obiettivo principale quello di informare i cittadini sull’importanza del gesto del dono, di sangue e plasma, emocomponente quest’ultimo fondamentale per la produzione di farmaci salvavita e nella cura di numerose patologie rare». Avis si rivolge alla grande popolazione dei donatori periodici allo scopo di ricordare loro di prenotare la propria donazione prima delle vacanze, perché il sistema sangue e il bisogno per i malati non vanno in vacanza. Importante su questo fronte è proprio il grande lavoro di programmazione realizzato costantemente dall’Associazione, in collaborazione con le strutture trasfusionali, proprio per garantire al sistema un apporto costante, grazie al quotidiano impegno degli oltre 260.000 donatori lombardi.
Anche al Policlinico di Milano, uno dei Centri di riferimento regionali per la raccolta di sangue (30.000 annue) l’estate segna un calo di donazioni e la programmazione è decisiva: «Ci portiamo avanti - spiega Daniele Prati (Direttore Medicina Trasfusionale al Policlinico di Milano) - per avere sempre una riserva strategica di globuli rossi, piastrine e quanto necessario. Le scorte sono soggette anche a stimoli improvvisi, come ad esempio richieste per trapianti. La buona programmazione fa sì che l’emergenza non sia momento di allarme, ma un picco di richiesta da soddisfare, certo per riuscirci il lavoro è continuo 7 giorni su 7 e 24 ore a giorno».
Avis Lombardia informa che nel 2023 i donatori Avis hanno messo a disposizione dei pazienti 382.546 donazioni di sangue intero, 81.276 donazioni in plasma e derivati, garantendo l’autosufficienza nella nostra regione e contribuendo all’obiettivo nazionale: «Per un trapianto di rene - spiega Oscar Bianchi - sono necessarie 4 sacche di sangue. Per un trapianto di cuore o polmoni, occorre avere la disponibilità derivante da 3 a 5 donazioni di globuli rossi, 6/7 di plasma e 6/7 di piastrine. Questo dimostra quanto le azioni delle nostre associazioni siano strettamente correlate sia per i valori di cui ci facciamo portavoce, sia per il prezioso contributo alla salute delle nostre comunità».